- Dettagli
TUTTO QUELLO
CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE
SULLA MENINGITE
E NON AVETE MAI CHIESTO.....
(prima di parlare.....)
05 Gennaio 2017
la meningite (meningococcica) è all'ordine del giorno come se fosse diventato un problema immanente.
Oggi addirittura Libero gli dedicava la prima pagina.
Vittorio Feltri non è per me il massimo della simpatia, comunque per la prossima immagine gli ho dato un euro e mezzo...(sigh...)
Ebbene questo mi ha spinto a rispolverare e aggiornare vecchie nozioni per dare un risposta spero sensata a molte domande
Da quali agenti è causata la meningite?
Ebbene LA CAUSA PIU' DIFFUSA DI MENINGITE NON E' IL MENINGOCOCCO ma lo Streptococcus Pneumoniae più semplicemente lo PNEUMOCOCCO!!!! (940 pazienti nel 2016)
Tuttavia il MENINGOCOCCO è l'agente che di cui oggi abbiamo più paura (178 pazienti nel 2016)
Il suo nome scientifico è Neisseria meningitidis e quando in questi giorni parliamo di vaccinazione per la meningite intendiamo la vaccinazione antimeningococcica
Poi l' Haemophilus influenzae … quasi sparito perchè i bambini ora si possono vaccinare contro questo germe.
Quali batteri causano la morte per meningite e quanti morti ?
Le morti nei soggetti colpiti stanno sempre intorno al 10% sul totale dei colpiti.
Quando la meningite è causata dallo Pneumococco la mortalità è il 10% circa (98 pazienti deceduti nel 2016 su 940 colpiti)
Quando la meningite è causata dal Meningococco la mortalità è circa del 12% (21 pazienti deceduti nel 2016 su 178 colpiti)
Se però il meningococco è di tipo C la mortalità aumenta al 23% (13 pazienti deceduti su 51 colpiti)
Dice il Ministero della Salute:
” ...Per quanto riguarda il meningococco di tipo C, il più letale, le cifre dicono che ha causato 36 decessi negli ultimi quattro anni,.... omissis...
Per dare un’idea comparativa, i decessi da incidente stradale nel nostro Paese sono stati 3419 solo nell’anno 2015.”
E' un discorso che non fa una piega ma se un genitore perde un figlio per una malattia non sta pensare che altri 100 ragazzi sono morti sulle strade, ovviamente.
Ma l'osservazione non è peregrina, come dico nelle conclusioni.
Quali sono i ceppi (tipi o sierogruppi di MENINGOCOCCO?
Del meningococco esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X.
Da quale meningococco sono causati i casi di meningite in Italia?
I ceppi di meningococco responsabili della maggior parte delle infezioni in Italia sono il C e il B
Il sierotipo B, tra i meningococchi, è il più frequente ritrovandosi in oltre sei casi su dieci, seguito dal sierotipo C (tre casi su dieci).
Dati 2012.
Quanti sono i casi di Meningite in Italia?
Nel 2014:
952 casi di Streptococcus pneumoniae
163 casi di Neisseria meningitidis
105 casi di Haemophilus influenzae
Inoltre 252 casi di meningite causate da ALTRI GERMI
Nel 2015 :
999 casi da Streptococcus pneumoniae
168 casi da Neisseria meningitidis
114 casi da Haemophilus influenzae
Inoltre 232 casi causati da ALTRI GERMI
Nel 2016 (aggiornata al 16 Novembre 2016)
940 casi di Streptococcus pneumoniae
178 casi di Neisseria meningitidis
80 casi di Haemophilus influenzae
Inoltre 178 casi di meningite causate da ALTRI GERMI
Come potete vedere i casi di meningite del 2016 non sono maggiori del solito.
Inoltre si abbattono i casi di meningite da Haemofilus grazie alla vaccinazione in età pediatrica.
Fonte originale: Rapporto 2011-2016 con i dati epidemiologici prodotti dal sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive (Mib) coordinato dall’Istituto superiore di sanità .
Dati aggiornati al 16 Novembre 2016
Sono aumentati i casi totali di meningite nel 2016?
NO: anzi nel 2016 abbiamo MENO casi che nel 2015
Cosa sta succedendo in Toscana?
Pare che in Toscana si stiano verificando un certo numero di casi di meningite di TIPO C.
Ricordo che tale vaccinazione è compresa nel Piano Sanitario Nazionale.
Tale apparente aumento può essere però causato dall'utilizzo in Toscana di un test molecolare che è molto più sensibile dei test usati altrove e quindi potrebbe aver causato una maggiore precisione nelle diagnosi.
Comunque la Regione Toscana ha esteso la gratuità del vaccino per gli assistiti tra gli 11 e 45 anni presso il proprio medico curante.
Inoltre è attivo un Piano di Sorveglianza del Ceppo C in Toscana.
Chi sono le persone a rischio infezione?
La fascia di età più colpita è quella infantile (meno di 5 anni), ed a seguire i giovani fino ai 25.
Dopo i 25 anni c'è un netto decremento dei casi.
Come ci si ammala di meningite?
Il meningococco è un ospite naturale presente in modo asintomatico nelle vie respiratorie (naso e gola) di una quota della popolazione che varia dal 2% al 30%. In altre parole, esistono molti portatori sani. La trasmissione avviene attraverso le goccioline di muco (tosse, starnuti) a distanza ravvicinata, infatti il batterio muore dopo pochi minuti quando si trova nell’ambiente esterno.
Le meningiti da pneumococco si presentano soprattutto negli anziani.
Le meningiti da H. influenzae sono comuni nei bambini, molto rare negli adulti, ma adesso sono molto basse grazie alle vaccinazioni».
Quale è l'incubazione dopo un contatto?
Da 1 a 10 giorni con una media di 2-3 giorni
Quali sono i sintomi della meningite
Febbre superiore a 38 °C
Rigidità nucale (vuol dire avere il collo “rigido”)
Cefalea. Vomito. Malessere generale. Fotosensibilità.
In realtà il meningococco può causare meningite e/o sepsi meningococcica, ovvero il batterio si sviluppa nel sangue ed allora sono preponderanti i sintomi generali e cutanei (esantema o emorragie cutanee).
L'immigrazione ha qualche rapporto con le meningiti?
Assolutamente NO. I batteri principalmente coinvolti nelle preoccupazioni attuali in Italia sono il meningococco B e C . In Africa i casi di meningite sono principalmente dovuti ad altri germi (in particolare il meningococco A).
Quindi in questo caso sono loro a rischiare maggiormente di ammalarsi di un “nostro” germe.
Quali sono le conseguenze della meningite?
Abbiamo visto che ogni anno sono circa mille le persone colpite dalla meningite ed il 10% di chi la contrae non sopravvive.
In media, il 50-60% dei pazienti guarisce completamente, mentre il 30% sdel totale sopravvive riportando conseguenze anche molto gravi (15 bambini su 100 hanno complicanze così gravi da richiedere protesi acustiche o degli arti, riportano cicatrici invalidanti, seri problemi alla vista, deficit neuro-motori) con un costo umano, sociale e sanitario altissimo.
Quale vaccinazione per la meningite è prevista dal Servizio Sanitario Nazionale (LAZIO)?
Viene somministrata la vaccinazioni contro il Meningococco C con una somministrazione intorno al 13mo mese di vita.
E' raccomandata anche negli adolescenti a rischio (tra gli 11 ed i 18 anni di età).
Perchè non è prevista la vaccinazione per il Meningococco B (LAZIO)?
E' strano come ci siano da una parte feroci oppositori alle vaccinazioni (vedi la bufala del rapporto tra vaccinazione ed autismo)
e dall'altra fautori del vaccinare tutti contro tutto.
Non è una decisione che si prende “a naso”.
Per quanto riguarda la vaccinazione contro il Meningococco B c'è un corposo dossier dell'Istituto Superiore di Sanità su tale argomento.
Un organismo pubblico deve ragionare su costi e benefici e orientare le risorse (non illimitate) dove il rapporto tra questi due fattori è minimo.
Ricordate l'alto costo del Bexsero (ovviamente dovuto al fatto che questo vaccino è monopolio di una sola Azienda Farmaceutica!!).
Comunque questa è la tabella riassuntiva per TUTTE LE VACCINAZIONI previste dal Piano Sanitario Nazionale
CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI PER L' ETA' EVOLUTIVA NEL LAZIO
OFFERTA ATTIVA E GRATUITA PER TUTTA LA POPOLAZIONE
VACCINO |
ETA' |
|
|||||||||
Nascita |
3° mese |
5°mese |
6° mese |
11° mese |
13° mese |
15° mese |
5-6 anni |
11-18 anni |
> 65 anni |
||
DTP |
|
DTPa |
DTPa |
DTPa |
|
DTPa |
dTpa |
|
|||
IPV |
|
IPV |
IPV |
IPV |
|
IPV |
|
|
|||
Epatite B |
HBV |
HBV |
HBV |
HBV |
|
|
|
|
|||
HIb |
|
Hib |
Hib |
Hib |
|
|
|
|
|||
PCV |
|
PCV-13 |
PCV-13 |
PCV-13 |
|
|
|
|
|||
MPR |
|
|
|
|
|
MPR |
MPR |
MPR |
|
||
Men C |
|
|
|
|
|
Men C |
|
Men C |
|
||
HPV |
|
|
|
|
|
|
|
|
HPV (3 dosi) |
|
|
Varicella |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
influenza |
|
|
|
|
|
|
|
|
Var (2 dosi) |
influenza |
Legenda:
1:DTPa: vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare
2: HB: vaccino antiepatite B
3: dTpa: vaccino antidifterite-tetano-pertosse per adulti
4: MenC: vaccino antimeningococco C coniugato
5: IPV: vaccino antipolio inattivato
6: HPV: Vaccino antipapilloma virus umano
7: Rotavirus: Vaccino antirotavirus
8: Varicella: vaccino antivaricella
9: HIb: vacc. contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzee tipo b
10: MPR: vaccino anti Morbillo-Parotite-Rosolia
11: PCV: vaccino antipneumococcico coniugato eptavalente
Quali vaccini esistono?
Non esiste un vaccino unico per tutti i ceppi di meningococco , quindi:
Prima di tutto bisogna dire che esistono due tipi di vaccino:
un “vecchio” vaccino detto “polisaccaridico” e il nuovo vaccino detto “coniugato”.
Comunque trovate sul WEB molto materiale sui vaccini antimeningococco.
I “vecchi” vaccini POLISACCARIDICI (per i sierogruppi A,C,Y,W135):
I “vecchi” vaccini “polisaccaridici” proteggono contro 4 sierogruppi di meningococco: A, C, Y e W135.
Questi, però, non sono efficaci nei bambini piccoli e venivano pertanto utilizzati per lo più per i militari e per coloro che si recano nei Paesi dove sono presenti i sierogruppi A, Y e W135.
Inoltre, non forniscono una protezione duratura, poiché non stimolano la memoria del sistema immunitario.
Non conferiscono immunità prolungata
Stimolano risposte attenuate con dosi ripetute
Non contribuiscono all'immunità di gregge
(ovvero la protezione dei non vaccinati quando “quasi tutti” sono vaccinati...ma stiamo parlando di un ipotetico valore maggiore del 90%...irragiungibile per questa pratica vaccinale...)
Esistono in commercio:
-
MENOMUNE (Sanofi Pasteur): vaccino bivalente A/C
-
MENOMUNE (Sanofi pasteur): vaccino tetravalente A,C,Y,W135
-
MENCEVAX ACWY (GSK): vaccino tetravalente A,C,Y,W135
Quindi non sono indicati nell'uso comune.
DOVENDO VACCINARSI NON FARSI VACCINARE CON QUESTI VACCINI !!
Peraltro stanno uscendo gradualmente di produzione.
I vaccini CONIUGATI QUADRIVALENTI (A-C-W135-Y)
o MONOVALENTI (C)
il vaccino è costituito da oligosaccaridi estratti dai 4 gruppi del meningococco; dopo aver purificato e coniugato questi zuccheri ad una proteina dal batterio Corynebacterium diphtheria (CRM197), il vaccino è pronto per essere iniettato (MENJUGATE, MENVEO, MENINGITEC, MENINVACT).
In alternativa la coniugazione avviene con Anatossina Tetanica (NIMENRIX e NEISVAC)
Possiamo semplificando leggermente considerare EQUIVALENTI I VACCINI CONIUGATI
NIMENRIX (MENINGOCOCCO A-C-W135-Y)
Nimenrix contiene piccole quantità di polisaccaridi (zuccheri) estratti dai quattro gruppi del batterio N. meningitidis: A, C, W135 e Y. Questi sono stati purificati e poi "coniugati" (legati) alla proteina vettore tossoide tetanico (una tossina indebolita del tetano che non causa malattia, usata anche nel vaccino tetanico), poiché ciò migliora la risposta immunitaria al vaccino.
MENVEO (MENINGOCOCCO A-C-W135-Y)
l farmaco Menveo - ottenibile esclusivamente previa prescrizione medica - è un vaccino formulato con polvere + soluzione: mescolando, si ottiene una soluzione iniettabile. Il vaccino è costituito da parti del batterio Neisseria meningitidis, ed è attivo contro i gruppi A, C, W135 e Y del meningococco.
Più precisamente, il vaccino è costituito da oligosaccaridi estratti dai 4 gruppi del meningococco; dopo aver purificato e coniugato questi zuccheri ad una proteina del batterio Corynebacterium diphtheria (dopo), il vaccino è pronto per essere iniettato.
(principio attivo: vaccino meningococcico gruppo C coniugato con Corynebacterium diphteriae CRM 197).
(principio attivo: vaccino meningococcico gruppo C coniugato con Corynebacterium diphteriae CRM 197).
(principio attivo: vaccino meningococcico gruppo C coniugato con Corynebacterium diphteriae CRM 197).
IL VACCINO PER MENINGOCOCCO B
Molto efficace:
Contiene 4 proteine estratte dal Meningococco di gruppo B
Proteina di fusione ricombinante NHBA di Neisseria meningitidis gruppo B
Proteina ricombinante NadA di Neisseria meningitidis
Proteina di fusione ricombinante fHbp di Neisseria meningitidis gruppo B
Vescicole della membrana esterna (OMV) di Neisseria meningitidis gruppo B
Quindi un bel lavoro di laboratorio che “probabilmente” ne giustifica il costo.
Come si somministra il vaccino?
Il vaccino viene somministrato mediante iniezione intramuscolare profonda, preferibilmente nella parte anterolaterale della coscia nei lattanti o nel muscolo deltoide della parte superiore del braccio in individui di età maggiore.
Quante dosi si fanno?
UNA SINGOLA DOSE in tutti i soggetti e con buona certezza sufficiente alla copertura vaccinale.
UNA SINGOLA DOSE in tutti i soggetti e con buona certezza sufficiente alla copertura vaccinale.
UNA SINGOLA DOSEper bambini sopra i 12 mesi, adolescenti e adulti.
UNA SINGOLA DOSE per bambini sopra i 12 mesi, adolescenti e adulti
UNA SINGOLA DOSE per bambini sopra i 12 mesi, adolescenti e adulti.
N.B.: per i suddetti vaccini (se la prima somministrazione in età infantile) è utile una seconda somministrazione in età adolescenziale.
Ma i dati della durata della copertura non potranno mai essere ottenuti in laboratorio ma solo da indagini epidemiologiche.
BEXSERO: ( B )
DUE DOSI AD ALMENO DUE MESI DI DISTANZA: bambini tra 2 e 10 anni
DUE DOSI AD ALMENO UN MESE DI DISTANZA: al di sopra dei 10 anni
Quali sono gli effetti collaterali della vaccinazione?
Tutti questi vaccini ha un buon profilo di sicurezza e tollerabilità.
Gli effetti indesiderati più comuni sono solo locali: rossore, gonfiore, e dolore nel sito di iniezione, che durano 1-2 giorni e sono occasionali.
Stessa cosa d'altronde accade ad esempio con la vaccinazione più comune, quella antinfluenzale, diciamo che tale fastidio si presenta in meno di un paziente su dieci.
Reazioni più intense sono rare (febbre di intensità moderata, sonnolenza, cefalea e malessere generale). Scompaiono in 2-3 giorni (sempre meglio di una meningite....)
Estremamente rare ma descritte, come per TUTTE le vaccinazione, vi possono essere reazioni allergiche di varia entità fino allo shock anafilattico.
E' un discorso lungo, ma vale la pena di dire che troverete sul Web interi siti che dicono peste e corna sulle vaccinazioni.
Scriverò in seguito qualcosa di specifico (autismo, Thiomersal, mercurio ecc...) , ma vi invito intanto a leggere in fondo l'articolo del Prof. Burioni.
Per quanto riguarda il vaccino per il meningococco leggerete del ritiro nel 2016 di alcuni lotti del Meningitec per alcune impurità (particelle di ossido di ferro).
E' stata sollevato il dubbio sull'efficacia di tali lotti, poi fugato ed in ogni caso il fatto che si controlli e si intervenga non può che essere una buona notizia.
La perfezione non è di questo mondo.
Comunque i link sui nomi dei vaccini apriranno la scheda tecnica del farmaco.
Ricordate che attualmente nei farmaci gli effetti collaterali sono divisi in tre gruppi:
COMUNI: appaiono circa in un paziente su 10
NON COMUNI: appaiono circa in un paziente su 100
RARI: appaiono circa in un paziente su 1000 (e non si è certi del rapporto causa/effetto ..aggiungo io)
Come potrete leggere dalle schede tecniche gli effetti indesiderati sono più frequenti quanto minore è l'età del paziente, ma ricordate comunque che somministrare un farmaco o un vaccino è una scelta consapevole in una situazione che è la regola in medicina:
fare la scelta migliore senza pretendere di fare la scelta perfetta.
Nel caso della vaccinazione antimeningococco le decisioni sono abbastanza semplici, però mi viene da pensare che questa regola vale in ogni cosa della vita. Ogni azione ha sua una componente probabilistica e le mille "sliding doors", dal fare un vaccino a questo mio scrivere cambia il nostro futuro e quello di tante altre persone.
Ma questo e un altro discorso.....
Quanto dura la copertura del vaccino?
Non sono attualmente previsti richiami. Nel bambini molto piccoli invece (meno di 13 mesi) occorrono più dosi,
per questo si effettua la vaccinazione dal 13° mese. Comunque per la vaccinazione antimeningococco C nel Lazio si prevede gratuitamente un richiamo tra gli 11 ed i 18 anni.
Quanto costano i vaccini?
Il costo in farmacia dei vaccini suddetti è il seguente. Rilevati in data 05/01/2017
NINMERIX (coniugato A-C-W135-Y) : 88 €
MENJUGATE (coniugato C) : 73,83 €
MENVEO (coniugato A-C-W135-Y) : 99,34 €
BEXSERO (B) 146,67 € /dose
MENINGITEC (coniugato C) 59,67 €
NEISAC (coniugato C) 64,84 €
Quindi
il MENINGITEC è il più economico per meningococco C (59,67 €)
il NIMENRIX è il più economico quadrivalente coniugato A-C-W135-Y (88 €)
il BEXSERO è l'unico disponibile per meningococco B (146,67 €)
A volte viene il sospetto che ci sia qualcuno che vuole far risalire gli utili di un produttore
con la complicità di una virale trasmissione di notizie che pochi mesi prima non venivano neanche prese in considerazione da stampa, blog e simili...
Ma è solo un sospetto...
La somministrazione da parte di un sanitario è a pagamento ed è a tariffa libero professionale.
Quanto costa vaccinarsi alla ASL? (Latina)
Ecco l'elenco delle vaccinazioni che è possibile effettuare
(con richiesta medica ad esclusione del vaccini per Meningococco C gratuito per le fascia previste)
VACCINO TETRAVALENE (A,C.Y,W135) POLISACCARIDICO 16,30 €
(ricordo di NON utilizzare questo vaccino perchè meno efficace e duraturo)
VACCINO CONIUGATO DI GRUPPO C 15,47 €
(gratuito nel Lazio per le fasce previste – bambini e adolescenti)
VACCINO CONIUGATO TETRAVALENTE (A,C,Y,W135) 44,60 €
VACCINO CONIUGATO TETRAVALENTE
(con diritto alla gratuità per la componente C) 29,12 €
VACCINO ANTIMENINGOCOCCO B 79,53 €
Come si vede i prezzi sono nettamente inferiori al costo di acquisto in farmacia,
anche perchè l'acquisto da parte del Servizio Sanitario gode di sconti elevati da parte delle case produttrici.
C'è da chiedersi come può un produttore scontare di quasi il 50% un prodotto (vedi Bexsero) e quali siano i margini di profitto che fa... Purtroppo però in Italia non esiste quasi ricerca pubblica; essa è affidata ai privati che poi ovviamente vogliono recuperare (moltipicati) gli investimenti....
Dove si effettua la vaccinazione? (Latina)
Nei Servizi Materno Infantile (per i pazienti in tale fascia) e nei Dipartimenti di Prevenzione.
A Latina le vaccinazioni vengono effettuate per bambini e adolescenti al Servizio Materno Infantile sito in Piazzale Carturan.
Per gli altri assistiti ci si rivolge al Dipartimento di Prevenzione sito in Via Pierluigi Nervi – Latina Fiori – TORRE 2G.
Centralino 0773/655417 . Sito internet: www.asl.latina.it
Ci si può vaccinare dal medico curante?
Teoricamente si, ma non rientra nell'attività di diagnosi e cura del paziente.
Pertanto senza un accordo (non previsto a tutt'oggi) con la ASL, tale attività è VOLONTARIA e A PAGAMENTO.
Il vaccino in genere dovrà essere acquistato dall'assistito e la somministrazione avverrà a pagamento a tariffa libero professionale.
Il medico rilascerà un certificato di vaccinazione per una eventuale registrazione alla ASL.
In definitiva chi si deve vaccinare e come?
Sarebbe meglio chiedere “chi ha maggiori motivi per vaccinarsi...”
Vi dico il mio parere.
Bambini, adolescenti e giovani (diciamo fino a 25 anni).
-
Controllare che abbiano effettuato la vaccinazione per meningococco C.
-
SE NON SONO VACCINATI effettuare SENZA URGENZA la vaccinazione con vaccino Tetravalente Coniugato (singola somministrazione). Effettuare in seguito vaccinazione per Meningococco B.
-
Ovvero: prima NINMERIX o MENVEO e poi BEXSERO
-
Se SONO VACCINATI per il meningococco C, effettuare SENZA URGENZA la vaccinazione per il Meningococco B.
Ovvero : BEXSERO
Nel caso si debba andare a stare in Toscana in situazione di intenso contatto diretto con bambini e adolescenti controllerei l'avvenuta effettuazione della vaccinazione per il Meningococco C e la farei (se i tempi lo consentono) prima di partire se non effettuata in precedenza. Ma comunque non rinuncerei al viaggio.
Controllate anche nei bambini e adolescenti l'avvenuta vaccinazione contro Haemofilus Influenzae
Quale è la profilassi se sospetto un contatto con un paziente affetto da meningite?
Rivolgetevi al medico curante comunque le regole sono queste:
CHEMIOPROFILASSI:
Devono essere sottoposti a chemioprofilassi coloro che sono considerati “ad alto rischio”.
Poiché l’incidenza dei casi secondari tra i contatti è massima nei primi giorni dopo l’inizio della
sintomatologia del caso indice, la chemioprofilassi, nelle perone ad alto rischio, va iniziata il più
presto possibile.
Persone ad alto rischio. Chemioprofilassi raccomandata:
- contatti conviventi: specialmente bambini piccoli.
- contatti dei bambini degli asili nido e contatti dei bambini di scuole materne, purché i contatti siano stati sufficientemente intimi da aver condiviso stoviglie. Nel caso degli asili nido sono considerati tali tutti i presenti, anche il personale di assistenza; nel caso delle scuole materne solo i bambini della sezione, e quelli che hanno condiviso con il caso indice il locale di riposo pomeridiano.
- Esposizione diretta alle secrezioni del paziente affetto attraverso baci, condivisione dello spazzolino da denti, delle posate.
- Soggetto che ha mangiato o dormito frequentemente nella stessa abitazione del paziente indice
(in questo gruppo vanno valutate le persone che frequentano dormitori collegi, caserme e affini).
- Contatti non protetti durante intubazione endotracheale o respirazione bocca-bocca.
Per quanto riguarda il periodo di tempo entro il quale sottoporre a chemioprofilassi i contatti ad “alto rischio”, quest’ultimo si stabilisce in 48 ore dall’ultimo contatto con il caso. Per tutti gli altri vale sempre la sorveglianza sanitaria per 10 giorni tramite i propri curanti, che valuteranno anche l’opportunità di sottoporre a chemioprofilassi le persone che, per le condizioni di immunodeficienza sopra elencate, siano più suscettibili.
Persone a basso rischio. Chemioprofilassi non raccomandata:
- contatto casuale: nessuna storia di esposizione diretta alle secrezioni orali del malato, per esempio compagni di classe o di lavoro.
- Contatto indiretto: contatto esclusivamente con un contatto ad alto rischio, nessun contatto diretto con il paziente indice.
- Personale di assistenza che non è stato direttamente esposto alle secrezioni orali del paziente.
L’esposizione durante la frequenza di altre collettività: piscine, palestre, discoteche, etc andrà di
volta in volta valutata con il Servizio di Igiene Pubblica, tenendo conto dell’entità del rischio,
valutato in termini di intimità del contatto.
CHEMIOPROFILASSI: SCHEMI ANTIBIOTICI
Il farmaco di scelta è nella maggior parte dei casi la Rifampicina.
Lo schema consigliato è di 10 mg/Kg (massimo 600 mg) ogni 12 ore per 2 giorni per os.
Per i lattanti di meno di un mese la dose è dimezzata.
Per gli adulti la dose è di 600 mg per 2 volte al giorno per 2 giorni.
Lo schema utilizzato nei casi dovuti all’HIB: 20 mg una volta al giorno per 4 giorni si è rivelato anch’esso efficace per la prevenzione della malattia da meningococco.
La chemioprofilassi con rifampicina, farmaco di prima scelta, va limitata ai soli casi considerati ad
alto rischio; poiché il suo uso è stato associato a comparsa di ceppi resistenti, questo farmaco non è raccomandato per una profilassi di massa.
I prodotti commerciali contenenti Rifampicina sono i seguenti:
RIFADIN: 8 cps 300 mg; 8 conf. 450 mg; 8 conf 600 mg; scir. 60 ml 2%;
RIFAPIAM: 8 cps 300mg; 8 cps 600mg
Altri farmaci:
Ceftriaxone:
in singola somministrazione IM : 125 mg per i bambini di meno di 12 anni; 250 mg per quelli di più di 12 anni; Per gli adulti 1g è il più comune. La sua efficacia è confermata solo per i ceppi di gruppo A, ma è probabile che sia simile anche nei confronti degli altri gruppi; può essere utilizzato in stato di gravidanza.
Ciprofloxacina:
500 mg in dose singola per os; non è consigliata sotto i 18 anni e nelle donne gravide.
Farmaci alternativi debbono essere utilizzati solo in caso di provata sensibilità del ceppo ed in situazioni che ostacolino l’uso dei farmaci di prima scelta.
Nel caso l’intervento di chemioprofilassi dovesse coinvolgere un numero consistente di persone, tenuto conto che le farmacie usualmente detengono un numero molto limitato di dosi del farmaco, è opportuno avvisare tempestivamente le farmacie della zona o direttamente il grossista, o il servizio farmaceutico dell’ULSS.
Comunque queste sono le REGOLE GENERALI DI PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
CONCLUSIONI:
E' desiderio di tutti i genitori proteggere i figli da tutto e da tutti.
Non sempre è possibile e bisogna avere la lucidità di fare quello che è importante per loro e comprendere che non si può fare tutto.
Inoltre la percezione di un genitore è distorta da molti fattori:
primo fra tutti, l'amore, e su questo prezioso terreno c'è anche chi cerca di piantare di tutto, mosso dal desiderio di creare semplici notizie, oppure, più malignamente, di attivare meccanismi che alle spalle hanno malcelati interessi economici.
Il Ministero ha fatto notare come i morti per incidenti stradali siano centinaia di volte più frequenti dei morti di meningite meningococcica.
Eppure il nostro senso di amore per i figli spesso si materializza in un motorino o un'auto veloce.
In senso probabilistico con queste azioni abbiamo fatto centinaia di volte il danno di una mancata vaccinazione per la meningite.Ugualmente firmando un permesso per una gita scolastica (la mortalità in tali occasioni è comparabile con le giovani vittime della meningite meningococcica...).
L'amore salva e uccide, ma è assoggettato perennemente alle regole della vita.
Consiglio di vivere il mestiere di genitori con un dose di raziocinio ed una dose di fatalismo senza caricare troppo l'uno o l'altro piatto della bilancia.
Se siete preoccupati vaccinate i vostri figli, ma fatelo senza urgenza e senza impegnare la fede d'oro della nonna.
Se poi nell'attesa volete una certa tranquillità, fategli portare in viaggio una compressa di ciprofloxacina, anzi due, una anche per la fidanzata, magari la madre di lei avrà caricato un po' più di voi il piatto del fatalismo; e nessuna delle due ha torto, nessuna ha ragione.
Cerchiamo di spingere il destino in zone propizie, ma spesso è come deviare un treno in corsa con uno starnuto.
Buon 2017
Remo Santomassimo
PS:
Pensando al tanto parlare, spesso senza cognizione di causa, penso di condividere questo articolo del Prof. Roberto BURIONI:
- Dettagli
Dopo le assenze di massa dei
vigili romani è stato scritto di tutto.
Le norme riguardanti le assenze per
malattia nel settore pubblico
sono già oggi poco permissive.
Questa è una panoramica
sulla normativa a riguardo.
04 GENNAIO 2016 – Il dibattito suscitato dalle assenze dal servizio nel corpo dei vigili urbani di Roma ci consente di intervenire nella puntualizzazione delle norme che regolamentano l’assenza per malattia – visto che, dalle notizie di stampa, pare siano state la parte maggioritaria dell’assenza di massa verificatesi – per il comparto pubblico.
Come è largamente noto la materia è stata oggetto di plurimi cambiamenti durante l’ultimo governo Berlusconi e con il dicastero della Funzione Pubblica guidato da Renato Brunetta. La lotta “ai fannulloni” del ministro cominciò proprio dal cambiamento della disciplina delle assenze per malattia per poi trovare spazio nella più ampia riforma della pubblica amministrazione, nota come “riforma Brunetta”, quasi subito abortita e sparita dal contesto normativo e applicativo per una pluralità di motivi.
Fino alle modifiche di Brunetta il settore pubblico e il settore privato, nella normativa di settore, erano sostanzialmente allineati. Nel 2008 Brunetta, con decreto legge e con una serie di circolari, stabilì un regime decisamente più duro per i pubblici dipendenti con una serie di misure tra le quali: l’obbligatorietà della visita fiscale sin dal primo giorno di assenza e anche per un solo giorno, fasce orarie di reperibilità lunghissime (8-13 e 14-20), decurtazione del trattamento accessorio per i primi dieci giorni di malattia e per altre assenze, certificato oltre i dieci giorni dell’anno solare effettuabile solo da un medico della struttura pubblica.
Qualche mese più tardi altra modifica: ricambiano le fasce orarie (9-13 e 15-18) e si prevedono esenzioni tra le quali le assenze per patologie gravi che necessitano di terapie salvavita, malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio e gli stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.
Un’ulteriore svolta, sempre sotto il dicastero retto da Renato Brunetta, la troviamo nel 2011 nella c.d. “manovra di luglio” dove il ministro cambia completamente politica: dal rigore assoluto con caratteri punitivi a una situazione addirittura più tenue del regime precedente a Brunetta stesso.
Con il D.L. 6 luglio 2011, n. 98 il ministro Brunetta stupisce tutti. In un articolo curiosamente denominato “Contenimento delle spese in materia di pubblico impiego” – ma come vedremo le incrementa in realtà – troviamo testualmente:
“Le pubbliche amministrazioni dispongono per il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all’effettuazione della visita, tenendo conto dell’esigenza di contrastare e prevenire l’assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative”.
Il cambiamento non poteva essere più radicale. A fronte dell’imposizione della visita fiscale, sempre, anche per un giorno di assenza, sin dal primo giorno, Brunetta riconcede libertà organizzativa agli enti e alle aziende del pubblico impiego che, prima di attivare la richiesta di una visita fiscale, dovranno valutare “la condotta complessiva del dipendente”.
Esattamente come avviene nel privato ed esattamente come avveniva prima dell’avvento di Brunetta nel pubblico impiego. Questa volta, però, troviamo qualcosa di più. Oltre alla valutazione complessiva della condotta si dovrà tenere conto – il datore di lavoro pubblico – degli “oneri connessi all’effettuazione della visita”. Per un biennio visite a tutti e ora – la normativa è quella vigente – valutazione complessiva e attenzione ai costi. Una retromarcia clamorosa rispetto al durissimo regime imposto precedentemente con il solo obbligo di richiedere la visita fiscale “quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative” (è il caso dei vigili romani dove il comune “doveva” attivare le visite fiscali).
Il Brunetta del 2011 ci stupisce ancora però introducendo una nuova motivazione di assenza per malattia: l’assenza per visite, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici. Il comma 5 ter dell’articolo 55 septies del D.Lgs 165/2001 così come modificato da Brunetta recita(va):
“Nel caso in cui l’assenza per malattia abbia luogo per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici l’assenza è giustificata mediante la presentazione di attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita o la prestazione”.
Brunetta, in questo caso, introduce una nuova tipologia di assenza per malattia dove non si richiede una malattia che produce una incapacità lavorativa ma il semplice bisogno di effettuare visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici. Ovviamente non si richiede una certificazione medica bensì una mera “attestazione” rilasciata dal medico o dal personale della struttura in cui si è effettuata la visita o la prestazione. Attestazione di presenza e di svolgimento dell’attività e non certificazione di una malattia impedente l’attività lavorativa.
La situazione paradossale che si è venuta a creare è stata solo parzialmente modificata dal governo Letta nel 2013 (DL 101/2013), dove si è trasformata l’intera giornata di assenza, in una sorta di permesso orario che comunque rimane aggiuntivo rispetto ai contratti di lavoro dando ulteriore possibilità di assenza. Non propriamente in linea con il dichiarato “contenimento delle spese in materia di pubblico impiego”.
Del Brunetta rigoroso fustigatore dei pubblici dipendenti rimane solo la previsione penale del reato di “false attestazioni o certificazioni” che punisce il lavoratore dipendente (pubblico) che attesta falsamente il suo stato di malattia mediante una certificazione medica falsa o compiacente. Dello stesso reato risponde anche il medico che rischia la radiazione dall’albo e la perdita della convenzione, se convenzionato o il licenziamento se dipendente. Norma ancora più sproporzionata delle precedenti che non trova corrispondenza nel settore privato. La riprova è che tale norma non è quasi mai stata contestata mentre viene frequentemente contestato il reato di truffa previsto dal codice penale.
Nel dibattito strumentale di questi giorni dobbiamo rilevare numerose inesattezze e imprecisioni:
a) le norme per sanzionare le condotte assenteistiche nel pubblico impiego sono chiare;
b) sono decisamente più rigorose del settore privato;
c) la mancata previsione di applicazione del jobs act al settore pubblico non c’entra nulla;
d) nel corso degli ultimi anni vi è stata una legislazione decisamente orientata a diminuire i controlli della medicina fiscale (nel settore pubblico e in quello privato);
e) la malattia che cade in un giorno precedente a quello festivo – come nel caso dei vigili romani – rende obbligatoria la visita fiscale.
Colpisce il fatto che anche autorevolissimi commentatori come Vladimiro Zagrebelsky su La Stampa del 04 GEN 2015 non siano partiti dall’analisi della normativa vigente ma abbiano disquisito solo teoricamente senza invocare l’applicazione di norme esistenti oppure invocando l’emanazione di nuove regole o una equiparazione pubblico-privato non sapendo che il privato ha norme meno stringenti del settore pubblico.
Certo è che se si è trattato – come pare – di una protesta sindacale anomala i sistemi di prevenzione non possono che essere altri.
Luca Benci
Giurista
Fonte originale: Sito dell'autore
- Dettagli
IL PSA E LA PROSTATA DI TOTTI
Venerdì 30 Ottobre ascoltavo alla radio il prof. Andrea Salonia, Urologo ed Andrologo presso il Dipartimento di Urologia della Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano.
Argomento il PSA.
A questo "conosciuto ma non tanto" è dedicato questo post.